ACIREALE - Il coraggio è un qualcosa che può riguardare tutti noi ma che appartiene davvero a pochi, il coraggio non si manifesta attraverso azioni eclatanti ma per mezzo di piccoli gesti di profonda umanità che fanno la differenza. Essere coraggiosi significa anche restare accanto alle persone che si amano, nonostante queste vivano una condizione costante di pericolo per via del loro lavoro e delle loro idee.
Una donna che ha sicuramente mostrato grande coraggio nel corso della sua vita è stata Francesca Morvillo, che ha accompagnato fino all'ultimo istante il suo amato Giovanni Falcone in quel tragico pomeriggio del 23 maggio 1992 a Capaci. Lei, figlia e sorella di magistrati, si mostra fin da subito decisa a seguire le loro orme e grazie ad impegno e passione acquisisce una preparazione che le permette di ricoprire incarichi importanti in vari tribunali siciliani, oltre ad avere la possibilità di insegnare in un ateneo palermitano.

Nel 1979 l'incontro che le cambia la vita, con l'uomo che avrebbe poi sposato e con cui avrebbe condiviso tutto: gioie e dolori, sorrisi e lacrime, sogni e realtà, senso della giustizia e consapevolezza di essere in guerra. Già, una vera e propria guerra contro un sistema che nega ogni dignità alle sue vittime incutendole timore con gli strumenti della violenza e del terrore, una battaglia contro Cosa Nostra che il giudice Falcone, insieme a Borsellino e tanti altri, ha portato avanti con estrema convinzione e senza paura, sempre a testa alta e con coraggio.
Lo stesso coraggio che Francesca ha avuto nel rimanere al suo fianco, sapendo benissimo cosa significasse e a quali rischi andasse incontro, ma il suo legame con Giovanni era troppo forte e non si è spezzato nemmeno alle 17:58 di quel maledetto pomeriggio del 1992, in cui le loro vite terrene si sono spente, ma non gli ideali di giustizia e libertà, che sono andati avanti sulle parole e le azioni di tanti altri valorosi uomini e donne del nostro Paese.

Oggi, a distanza di poco più di 30 anni, lo scrittore Felice Cavallaro ha pubblicato un libro dedicato proprio a questa coraggiosa donna dal titolo "Francesca-Storia di un amore in tempo di guerra". L'autore agrigentino sarà protagonista domani, venerdì 19 maggio, alle ore 10 di un incontro con i ragazzi dell'Istituto Compresivo Statale "Fuccio La Spina" di Acireale per presentare il suo libro e discutere dei suoi temi più importanti con i giovani studenti acesi.
Nel corso dell'evento, realizzato in collaborazione con Demea Eventi Culturali, interverranno il dirigente scolastico del "Fuccio La Spina" Maria Castiglione, il vescovo della Diocesi di Acireale Antonino Raspanti, il magistrato Michelangelo Patanè, il sindaco Stefano Alì e l'assessore alla Pubblica Istruzione e Vice Sindaco Palmina Fraschilla.
Un'occasione preziosa per questi ragazzi per imparare qualcosa di importante da una vicenda che ha fatto la storia del nostro Paese e che va ricordata per sempre, e per credere davvero di poter vivere senza nascondersi, perché coraggio fa rima con viaggio, che a sua volta fa rima con amore, questo si associa alla libertà, che si lega alla giustizia: tutti ideali in cui Francesca e Paolo credevano profondamente.











