ACIREALE - Quante volte ci capita di perderci nei ritmi vorticosi della vita, andando alla ricerca di chissà quali grandi traguardi, o presunti tali, e non ci accorgiamo che ciò che è veramente importante spesso e volentieri è accanto a noi ogni giorno in tutto quello che facciamo. Questo vale non solo per le persone che ci circondano ma anche per altri aspetti della nostra società che tendono ad essere sottovalutati, ignorati o addirittura sconosciuti: è il caso dell’idrografia.

Professor Aldo Monaca
Per spiegare di cosa si tratta e per quali ragioni questa è molto importante nel nostro quotidiano ci viene gentilmente in soccorso il professor Aldo Monaca, qualificato e apprezzato esperto specializzato da numerosi anni in scienze nautiche e idrografiche e pertanto prezioso punto di riferimento nel mondo dell’idrografia. Aldo Monaca, 54 anni, nasce a Modica, frequentando successivamente l’Istituto Tecnico Nautico Giorgio La Pira di Pozzallo, formandosi e appassionandosi al mondo di cui oggi è un grande sostenitore. A partire dal 1995 alterna l’attività di insegnante di scienze della navigazione all’esperienza nel campo dell’offshore.
Fra le tante attività svolte e gli incarichi ricoperti, nel 2015 diventa vice-presidente e tesoriere dell’Italian Hydrographic Society (IHS), mentre nel 2019 è stato organizzatore e relatore della lezione denominata “Le professioni dell’offshore”, che si è tenuta nella Facoltà di Scienze e Tecnologie della Navigazione dell’Università di Messina. Attualmente, il professor Monaca, che vive ad Acireale, è anche un consulente di spicco sulla delicata ma fondamentale questione inerente alla posa di cavi sottomarini in fibra ottica per telecomunicazioni ed equipaggio. Come anticipato poco sopra, Aldo Monaca ci ha concesso un po’ del suo tempo per rispondere ad alcune domande utili a far luce e a chiarire alcuni aspetti sul mondo dell’idrografia, che è molto più vicino a noi di quanto pensiamo, oltre a soffermarsi su un evento molto importante che si terrà in Italia alla fine del 2023.

Idrografia
Come si è avvicinato al mondo dell'idrografia?
“Ai tempi degli antichi romani Pompeo Magno disse ai suoi soldati la frase Navigare necesse est, vivere non est necesse (Navigare è necessario, vivere non è necessario) per enfatizzare la grandezza e l’importanza del mare per l’antica Roma, ma questa frase risulta ancora attuale perché se non si conoscono i pericoli del mare e le sue insidie non si può navigare. Il 3 agosto 1996 mi imbarco su una nave posa cavi dove inizio ad applicare i miei studi, da lì la curiosità e l’evolversi delle situazioni mi hanno sempre più portato ad approfondire l’aspetto pratico e applicativo dell’idrografia e anche degli studi, conseguendo nel 2018 il certificato di Hydrographic Surveyor Cat B”.
Se potesse dare una definizione di idrografia che sia la più comprensibile possibile a tutti quale sceglierebbe?
“Facile sarebbe utilizzare la definizione che dà l’IHO (International Hydrographic Organization) di Monaco. Dal vocabolario dell’idrografia, pubblicazione IHO S-32, risulta che l'idrografia è la branca delle scienze applicate che si occupa della misurazione e descrizione delle caratteristiche fisiche di oceani, mari, aree costiere, laghi e fiumi, nonché della previsione del loro cambiamento nel tempo, con lo scopo primario della sicurezza della navigazione e a sostegno di tutte le altre attività marittime, compresi lo sviluppo economico, la sicurezza e la difesa, la ricerca scientifica e la protezione dell'ambiente. Ma possiamo anche dire che è una scienza multidisciplinare che misura le profondità delle acque, determina l’esatta posizione di vari pericoli per la navigazione non trascurando le misure di correnti e maree. Volendo semplificare al massimo potremmo dire che l’idrografia si occupa di assegnare ad ogni punto di una superficie liquida il suo valore di profondità considerando anche correnti e maree. Sicuramente la definizione del vocabolario dell’IHO è molto esaustiva e non ha margini di errore”.

Cavi sottomarini
L'idrografia è oggi collegata anche alla costruzione dei cavi sottomarini: perché questi ultimi sono così importanti?
“Per poter collegare due punti costieri, per esempio da Genova a Jedda, con un cavo sottomarino che permetta le comunicazioni bisogna necessariamente conoscere cosa riserva il fondo del mare. Possono esserci lungo la tratta dei vulcani sottomarini, dei camion, delle montagne sottomarine ed è fondamentale sapere se il fondo del mare dove si installerà, o meglio si poserà, il cavo è un fondo roccioso, sabbioso o fangoso o se ci sono alghe, posidonie o altro, tutti dati essenziali per tracciare una rotta del cavo quanto più a minor impatto ambientale possibile, in piena sicurezza sia per la fase di posa che per la navigazione futura. Bisogna stare attenti alle aree marine protette e quindi analizzare tutti i dati batimetrici, geotecnici, chimici e fisici dell’acqua di mare, ma anche geopolitici e governativi per permessi vari e altre concessioni. Sicuramente l’idrografia gioca un ruolo significativo sotto l’aspetto tecnico di una buona riuscita della posa. I cavi sottomarini sono così importanti perché ci permettono di fare oggi quello che facciamo normalmente nella vita sociale, lavorativa, imprenditoriale, industriale, economica e sanitaria. Tutto ormai passa attraverso i cavi sottomarini per telecomunicazioni a fibra ottica”.

Hydro2023 Genova
Fra il 7 e il 9 novembre si terrà a Genova Hydro2023, importante conferenza in materia nautica e idrografica di cui lei sarà uno dei protagonisti in quanto membro e vicepresidente dell'IHS (Italian Hydrographic Society): in cosa consisterà l'evento e cosa significa per lei che sia l'Italia a ospitarlo?
“Questo è un evento importantissimo che per la prima volta in assoluto si svolge in Italia grazie all’impulso dato dall’Ammiraglio Luigi Sinapi, già Direttore dell’Idrografico di Genova, e dall’Ammiraglio Massimiliano Nannini, attuale Direttore dell’Istituto Idrografico della Marina di Genova, che ha supportato la spinta data per organizzare questa prestigiosa conferenza nel campo dell’idrografia. Molti dettagli si possono trovare sul sito di riferimento www.hydro2023.com. Che sia l’Italia ad ospitarlo significa far prendere coscienza di una realtà che sembra non appartenerci ma che per il 95% riguarda tutti noi, è ora di prendere consapevolezza che i nostri confini in Italia sono rappresentati in maniera considerevole dal mare e se non lo si conosce non lo si può proteggere”.

Aldo Monaca
Lei vive ad Acireale e con la sua professione porta nel mondo il nome della sua città: avverte più la responsabilità o l'orgoglio di rappresentare il comune catanese?
“Sia l’uno che l’altro. Insieme ad altri colleghi stiamo organizzando un congresso internazionale, quindi percepisco entrambe le sensazioni. Queste sono legate fra loro, perché non c’è orgoglio senza responsabilità e viceversa”.











