ACIREALE - Attraversare a nuoto il tratto di mare che separa la Sicilia dalla Calabria è, nella mente di molte persone, un’impresa straordinaria.
E così è stato per l’avvocato Rosario Pennisi, originario di Acireale, che ha recentemente completato la traversata dello Stretto di Messina in un tempo notevole di 57 minuti e 46 secondi.
Il mito di Scilla e Cariddi, che per secoli ha avvolto questo tratto di mare in un'aura di leggenda e pericolo, sembra lontano quando si considera la realtà dei fatti. Lo Stretto di Messina, con i suoi 3,5 km da spiaggia a spiaggia, è affrontabile in circa un’ora di nuoto continuato a un’andatura regolare. Nonostante la sua fama di acque infide e correnti turbolente, sono proprio queste correnti, insieme alla salinità del mare e alla guida esperta dei capitani barcaioli, a rendere possibile l'impresa.
La traversata dello Stretto di Messina non è una gara di nuoto e non richiede necessariamente di essere atleti agonisti per parteciparvi. È un’esperienza aperta a chiunque abbia la passione e la preparazione per affrontare il mare, indipendentemente dal livello di competizione.
L’avvocato Pennisi ha dimostrato che con determinazione e preparazione è possibile realizzare quella che molti considerano un’impresa. Il suo tempo di 57 minuti e 46 secondi non è solo una misura della sua abilità natatoria, ma anche della forza di volontà e della capacità di superare le sfide che il mare può presentare.
Attraversare lo Stretto di Messina è più di una semplice nuotata; è un viaggio tra mito e realtà, una prova di resistenza fisica e mentale che continua a ispirare nuotatori da tutto il mondo. E Rosario Pennisi, con la sua impresa, ha certamente lasciato il suo segno in questa tradizione secolare.











