EKIPE ORIZZONTE CATANIA - In uno sport di squadra, una vera campionessa non si vede soltanto dal numero dei gol o degli assist che mette a segno, dalle prestazioni più o meno positive che fornisce o dai trofei sollevati al cielo, una vera campionessa si riconosce nei momenti più difficili, quando riesce a trascinare le sue compagne con tenacia e carisma divenendo un punto di riferimento per loro, e in quelli più particolari, quando non basta la tecnica ma servono anche altre qualità come cervello e cuore. Nel mondo della pallanuoto femminile una grande interprete di questa definizione di campionessa nell’ultimo quarto di secolo è stata indubbiamente Tania Di Mario.
L’ex pallanuotista italiana si è distinta in tutto il corso della sua carriera per il suo talento cristallino come l’acqua in cui ha nuotato per tantissimi anni, per l’intelligenza nelle giocate e soprattutto per l’efficacia che le ha permesso di fare la differenza: le sue percentuali realizzative sono sempre state elevate e le sue compagne di squadra hanno spesso potuto beneficiare di preziosi assist. Da non sottovalutare anche l’aspetto caratteriale e mentale: la giocatrice classe 1979 si è sempre presentata in acqua forte di una grande personalità e di uno spiccato senso della competizione guidando con grande ambizione chiunque giocasse al suo fianco, tanto che per la sua capacità di trascinare ha assunto quasi naturalmente il ruolo di leader, mettendosi al tempo stesso al servizio della propria squadra per raggiungere grandi obiettivi e prestigiosi successi.

Tania Di Mario campionessa olimpica ad Atene 2004 con il Setterosa
Nativa di Roma ma catanese di adozione, Tania ha legato quasi tutta la sua carriera a due sole calottine: quella della Nazionale Italiana, con cui ha conquistato un oro olimpico e uno mondiale oltre a diversi altri titoli, e soprattutto quella dell’Orizzonte Catania, storica e gloriosa squadra di pallanuoto femminile con un palmares ricchissimo: 23 Scudetti, 8 Coppe dei Campioni, 2 Supercoppe Europee, 1 Coppa Len e 5 Coppe Italia.
La città etnea è stata, ed è ancora oggi, la sua casa: con la squadra siciliana ha vinto tutto ciò che era possibile vincere, realizzando il suo sogno di essere competitiva nella pallanuoto e soprattutto divertendosi in qualcosa che ama infinitamente. Proprio a proposito della sua esperienza di vita a Catania e con l’Ekipe Orizzonte, Tania Di Mario ha concesso un’intervista alla nostra redazione nella quale si è soffermata sulla sua storia e sul suo fortissimo legame con questa città, tra passato, presente e futuro.

Tania Di Mario all'Orizzonte Catania
Hai iniziato la tua storia d’amore con l’acqua come nuotatrice ma poi a 15 anni sei passata alla pallanuoto: perché questa scelta?
“Perché ero un po’ annoiata, poi tutte le mie compagne di squadra del nuoto avevano fatto questo passaggio e anche perché la pallanuoto è più divertente rispetto al nuoto: ci sono la palla, il gioco di squadra, la possibilità di fare gol, e tutto questo la rende sicuramente più interessante”.
A 18 anni hai salutato la tua prima squadra, ovvero la Roma Vis Nova, per approdare all’Orizzonte Catania: cosa ti ha spinta a lasciare casa tua per affrontare l’esperienza in Sicilia?
“Intanto volevo giocare con l’Orizzonte, perché era già una grandissima squadra. C’erano campionesse come Giusi Malato e Cristiana Conti e sapevo che per giocare con loro dovevo cogliere la possibilità di questo trasferimento, anche perché sapevo che mi avrebbe cambiato come giocatrice e come persona e quindi ho scelto di venire a giocare in Sicilia”.

Tania Di Mario
Roma e Catania sono state e sono le tue città: che differenze e similitudini ci sono fra loro sia a livello sportivo che di stile di vita?
“Quando sono andata via da Roma lì non c’era una realtà così importante come l’Orizzonte, quindi sicuramente in quel momento c’era una certa differenza sportiva, soprattutto sullo sport minore in generale, a Catania viene vissuto in maniera migliore, forse perché manca una squadra di Serie A nel calcio, non so non ho mai capito bene il motivo. In ogni caso, la propensione di questa città verso gli sport ‘minori’ è molto più marcata e forte, forse anche perché Roma è più dispersiva essendo il centro di tantissime cose. Riguardo alle similitudini, credo che l’accoglienza e il calore della gente siano abbastanza simili, la cosa buona di Catania è che è una città a misura d’uomo mentre Roma è in continua espansione e anch’io quando ci torno ora sono un po’ in difficoltà: praticamente ho vissuto più a Catania che a Roma e quando torno a casa mi sento quasi come se fosse una straniera”.
Hai giocato per quasi 20 anni per l’Orizzonte Catania vincendo praticamente tutto e vivendo gli anni più belli della tua vita: c’è qualche momento che ti è rimasto impresso e che ancora oggi ricordi benissimo?
“Sicuramente le Coppe dei Campioni, come quella vinta in casa, e lo Scudetto di quest’anno, che sono ricordi molto belli, ma credo che quello più forte che rimarrà per sempre dentro di me è il primo Scudetto perché è stata la prima volta che ho vinto qualcosa nella mia vita: questa è la sensazione più pazzesca, perché quando non hai mai vinto niente e poi ti succede per la prima volta è una cosa bella e che non è replicabile. Volevo e desideravo il mio primo Scudetto, ero venuta a Catania proprio per questo ed è stato qualcosa di incredibile, poi è stato un derby contro una squadra di Palermo, credo che quella prima finale Scudetto sia il ricordo più vivo e importante della mia carriera”.

Tania Di Mario, presidente dell'Orizzonte Catania
Dopo il ritiro, ma anche qualche anno prima, hai iniziato la carriera dirigenziale e oggi sei la presidente dell’Ekipe Orizzonte: perché hai scelto di fare la dirigente?
“Ho fatto questa scelta perché mi piaceva rimanere in questo mondo e anche perché ho fatto degli studi che si avvicinano molto alla gestione di una società sportiva: ho studiato Economia, a Catania, e ho anche un master in management dello sport. Probabilmente è la cosa che si avvicinava di più ai miei studi e che continua a farmi restare vicina allo sport”.
Nel 2021, dopo 4 anni e mezzo dal ritiro, sei tornata in acqua per aiutare la tua squadra alle prese con molte assenze a causa del Covid e lo stesso hai fatto anche quest’anno nelle recenti finali Scudetto con la Sis Roma: che emozioni hai provato a scendere in acqua con ragazze più giovani di te e cosa hai sentito quando hai realizzato un gol determinante in gara 4, che vi ha poi regalato il tricolore?
“É stato divertente, ho detto grazie alle ragazze perché mi hanno fatto vincere il tredicesimo Scudetto: io ne avevo vinti dodici e mi danno fastidio i numeri pari, avevo finito la mia carriera con questo problema. Ovviamente è stato divertente, perché giocare a pallanuoto è una delle cose più divertenti che io abbia mai fatto, ho detto grazie alle ragazze anche perché mi hanno regalato una vacanza pallanuotistica, una delle più belle della mia vita. Poi c’era anche mio figlio, pensavo che non mi avrebbe mai potuto vedere giocare e invece è successo”.

Tania Di Mario Orizzonte Catania
Ti rivedi nel modo di giocare in qualcuna delle attuali giocatrici, che potrebbe magari essere considerata una tua “erede”? Chi sono secondo te le giovani che hanno un grande futuro nell’Orizzonte Catania?
“Mi è stato chiesto tante volte e ogni volta che ho detto un nome ha portato male, quindi è meglio non farne. Sicuramente ci sono molte giovani brave, molte giocano con noi e ne sono orgogliosa, però saranno loro nel futuro: ci sarà Dafne Bettini, ci sarà Morena Leone, ci saranno altre brave giocatrici ma saranno loro, ognuna con la propria storia”.

Ekipe Orizzonte Catania
L’Orizzonte Catania è l’unico esempio di squadra siciliana nello sport al vertice da tanto tempo: c’è un segreto per restare al top così a lungo?
“Non so se esiste un segreto, sicuramente lo abbiamo fatto e lo continuiamo a fare con una passione che difficilmente riscontro negli altri, sempre costante e unica nel suo genere. Cerchiamo sempre di porci degli obiettivi e di insegnare alle ragazze quello che noi abbiamo avuto la fortuna di imparare in passato”.
Dopo tutti questi successi che avete raggiunto qual è il tuo augurio per il futuro e quali sono gli obiettivi per l’Orizzonte Catania?
“Vorremmo riportare a Catania un trofeo che manca da un sacco di tempo, ovvero la Coppa dei Campioni: non la vinciamo dal 2008 ed è la Champions League, il trofeo che tutti vorrebbero conquistare”.











